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Mille sfumature di Barolo


Viaggiando fra le regioni italiane, è facile accorgersi che quasi tutte possono essere identificate grazie ad un vino particolare. Per il Piemonte, il Re dei Vini è il Barolo.

Si racconta che Camillo Benso Conte di Cavour domandò ad un enologo francese di riprodurre un vino in stile Bordeaux nella terra dei Savoia. Secondo la leggenda, Re Carlo Alberto, innamorato del nuovo vino prodotto nelle sue terre, ne fece arrivare a corte 325 carri: uno per ogni giorno dell’anno, levati i giorni di quaresima.

Prodotto nell’area delle Langhe, nel Sud del Piemonte, il Barolo è protetto dall’appellazione DOCG (denominazione di origine controllata e garantita) ed è prodotto da uve 100% Nebbiolo. Secondo il disciplinare di produzione, è invecchiato per almeno 38 mesi di cui 18 in barrique di legno. Quando raggiunge 5 anni di invecchiamento diventa “Barolo Riserva”.

In particolare, solamente 11 comuni delle Langhe piemontesi spalmati su 1700 ettari possono vantare la produzione di Barolo DOCG; tra i più importanti possiamo citare Barolo, La Morra, Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba e Monforte d’Alba.

Nonostante quest’area sia molto ridotta, proprio come in Borgogna, il territorio è frammentato in tanti piccoli appezzamenti di terra, ognuno dei quali è amministrato da una diversa sottappellazione. Ci basta spostarci di qualche chilometro per ritrovare un Barolo con caratteristiche organolettiche molto diverse. Per esempio, nonostante la vicinanza, Castiglione Falletto, Monforte d’Alba e Serralunga d’Alba offrono suoli molto più sabbiosi e calcarei, mentre la Morra e Barolo sono caratterizzati da suoli più argillosi, che comportano una forte diversificazione del terroir e quindi del vino.

Il Barolo è caratterizzato da un colore rosso granato spesso molto intenso, con riflessi aranciati, tipici dell’invecchiamento.

L’odore ricorda i frutti rossi, la ciliegia e la prugna. Talvolta, si possono sentire dei profumi floreali, soprattutto quando il vino è ancora giovane. Sono presenti anche odori di sottobosco che possono ricordare la terra bagnata. Inoltre, si sentono spesso alcune spezie come il pepe o la cannella, e la vaniglia dovuta all’invecchiamento in barrique.

Essendo un vino da invecchiamento, possiede una ricchezza di tannini che si può sentire quando il vino è ancora molto giovane. E’ un vino pieno ed aromatico, che lascia in bocca un gusto di ciliegia, vaniglia e caffè.

Source: Vinepair, Italia a Tavola

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